domenica 22 gennaio 2012

Soprannomi e 'nciurie a Mili San Marco

Se un compaesano assente dal paese da più di trent'anni volesse sapere di chi sono figlio alla mia naturale ed ovvia risposta probabilmente replicherebbe con «Pippo Todaro chi?». Se invece rispondessi subito «sono il figlio du' napulitanu» azzerrerei immediatamente ogni equivoco identificativo nel mio interlocutore. E potrei rafforzare ulteriormente l'appartenenza al mio «ramo» aggiungendo anche il nipote di «Matteo capubanna» o di «Mimmo lamparina» e via dicendo.

Word clouds dei soprannomi a Mili San Marco
Questo «marchio» che mio padre ha praticamente dalla nascita, appioppatogli per le sue origini napoletane, è il cosiddetto soprannome o nomignolo o 'niciuria ed ha quella capacità di individuare e rappresentare una persona immediatamente distinguendola da tutte le altre.

Così, se il nome serve a classificare l’individuo entro il sistema familiare, e il cognome lo classifica a livello burocratico, il soprannome serve a classificarlo nel sistema sociale della comunità.

Il soprannome non è una prerogativa di Mili San Marco o dei paesi limitrofi. In ogni piccola comunità siciliana, italiana, europea, e forse in tutte le piccole comunità del mondo in cui il sistema antroponimico è complesso, il soprannome esiste ed è utilizzato dall'intera comunità per riferirsi ai suoi individui.

Addirittura a volte prende il sopravvento sul cognome, come quando una nostra compaesana telefonando alla casa paterna di mia moglie ha esordito la sua conversazione con «Pronto, casa Rizzo?» (cercava Ninu rizzu) o come quando un altro nostro compaesano andando a fare visita ad un miloto, degente presso il Policlinico, ha chiesto agli operatori sanitari in quale stanza si trovasse ricoverato il sig. Santo Carbone (cercava Santu cabbuni) che ovviamente nessuno e riuscito a trovare.

Pippo mambrino, Gino 'catta fausa, Nino 'u ministraru, Pippo 'u napulitanu
Durante la preparazione di questo articolo ho individuato, con l'aiuto di amici e parenti, esattamente 372 nomignoli, tra vecchio e nuovo conio.

Ci sono 'nciurie di famiglia che scorrono nei secoli, come ad esempio balestra, cavaleri, mago o masculara, e quelle individuali appioppate alla singola persona per qualche caratteristica peculiare; ci sono poi i soprannomi accettati, che non destano alcun fastidio o imbarazzo nel portatore, e quelli rifiutati, che invece lo offendono a morte e che spesso danno origini a feroci litigi se la 'nciuria viene detta in presenza della persona, o in sua assenza se qualcuno va a riferirglela.

Nella tabella seguente ho cercato di sintetizzare le grandi macro-categorie a cui i soprannomi possono essere ascritti, indicando ove possibile qualche esempio concreto:

Tipologia  Esempio
Attità o mestiere'u babberi, 'u rancasceri
Difetto fisico'a cutta, 'a longa, 'u tignusu
Intercalare reiteratomammamia, mamoglie
Maniaincendiariu
Offesa
Provenienza geografica'a santota, 'a missinisa
Provenienza genealogicacelestino, 'i masi, 'i letizia
Un episodio di vita
che li vede protagonisti
lamparina, setti mugghieri, tram

Ma come sono nati e come nascono i soprannomi? Come per le barzellette e i proverbi, l'autore è quasi sempre anonimo. Nel caso del soprannome c'è qualche scusante in più se pensiamo a quali ritorsioni potrebbe essere sottoposto l'ideatore se venisse smascherato.

Storicamente sembra plausibile che la necessità di aggiungere il soprannome al cognome sia dovuto al fatto che il patrimonio dei cognomi in ogni comunità era piuttosto ristretto; difronte a pochi cognomi, sufficienti ad indicare l'intera collettività, diventava necessario distinguere, per esempio, un Ciccio Messina da un altro Ciccio Messina, o addirittura da altri Ciccio Messina.

L’origine dei soprannomi non ha regole tali da consentire la conoscenza di come si siano formati, tanto che la maggior parte di essi resta inspiegabile. Spesso poi la nascita di un soprannome è di una banalità sconcertante, e rimanda ad accostamenti di immagini paradossali.

Inutilmente ci possiamo sforzare di capire il significato e l’origine di soprannomi come 'duoru o come tirulì o titulù. E così, moltissimi dei soprannomi che troverete elencati nell'apposita pagina restano inspiegabili, incomprensibili, perché ormai si è perso il contesto storico, sociale e culturale o, addirittura, il ricordo dell’occasione in cui il soprannome è stato coniato, ed è impossibile cercare di individuarne il significato.

Solo dunque i soprannomi che hanno un preciso riscontro nel mondo quotidiano e quelli di conio più recente possono essere interpretati, spiegati e capiti; per gli altri dobbiamo accontentarci di averli ricordati.

I masculara
I soprannomi più recenti, tuttavia, sembrano anche meno resistenti all’usura del tempo e soprattutto interessano pochi individui; si può dire, dunque, che, tranne per alcuni rari casi di persone dagli atteggiamenti fortemente caratterizzanti, la popolazione più giovane si identifica e viene identificata solo attraverso il nome e il cognome. Inoltre, il ricorso all'uso di nomi non tradizionali, come Karol, Michael, Jessica, Deborah, Tamara, eccetera, rendono il soprannome superfluo.

Oggi i giovani e i giovanissimi ricorrono al soprannome soprattutto per aiutare le persone più anziane a riconoscere gli individui di cui si parla. E così diventato un mezzo di riconoscimento a cui si ricorre solo in occasioni rare e particolari, e con questo utilizzo il soprannome perde qualsiasi eventuale connotazione negativa.

Per consultare un elenco dei nomignoli utilizzati nel villaggio di Mili San Marco visitate pure la pagina Soprannomi e 'nciurie di questo blog.

Bibliografia e link:
Mariano Fresta, Saggistica. Il soprannome: dalla qualificazione alla ‘ngiuria. Riflessioni sui soprannomi di un paese siciliano, www.marianofresta.altervista.org, [22/01/2012]
R. Zappalà, L'io visto dagli altri. I soprannomi in un paese dell'Etna, Rubbettino, 1997

2 commenti :

  1. Eccellente lavoro di profonda e accurata ricerca. Direi proprio che nessuno è sfuggito alla lente dell'Autore, al quale va tutta la mia incondizionata ammirazione e la gratitudine per non aver fatto disperdere la memoria di persone della nostra comunità. Ancora un grazie di cuore! Natale Parisi

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  2. Grazie a te e alla mia mamma (alla quale non sfugge niente, fortuna dei pensionati) dopo 27 anni finalmente so il perchè del soprannome di famiglia

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