domenica 25 marzo 2012

Filippo Caprì: il grande difensore

Il 27 Novembre 1919 nasceva nel villaggio di Mili Filippo Caprì portabandiera del calcio peloritano nonché, a detta degli esperti del settore, uno dei più grandi difensori messinesi di tutti i tempi.

Filippo Caprì
Filippo aveva spiccate attitudini offensive e realizzatrici e per questo è stato addirittura considerato, nelle varie squadre in cui ha militato, un attaccante aggiunto, come si evince dai tabellini delle partite del tempo, ove viene inserito come centravanti, ala sinistra o altri ruoli dell'attacco.

Si forma nel difficile campo della fiumara di Mili dove inizia a muovere i primi passi e a mostrare le sue innegabili qualità. Giovanissimo gioca nel Contesse; nel 1937-38 è all'U.S. Messinese; nel 1938-39 e 1939-40 è al Messina in serie C.

domenica 18 marzo 2012

Storie di tifosi: Palermo-Messina 0-2

Il 21 Dicembre del 1958 si giocava la 13ª giornata del campionato di calcio di Serie B. Nel capoluogo siciliano l'A.C.R. Messina affrontava il Palermo, e quel particolare derby è stato l'occasione d'oro che ha spinto un gruppo speciale di tifosi a seguire la propria squadra in trasferta.

Messina, 1958/59: Bernini, Sellani, Melonari, Orlando, Kirchmayr, Bosco
Accosciati: Alicata, Salerno, Angelo Stucchi, Ennio Lenuzza, Bettini
La stagione 1958/59 può considerarsi come una stagione di svolta per la società calcistica messinese. Difatti si era giunti ad un bivio: o si imboccava una nuova strada oppure la squadra sarebbe scomparsa dalle scene calcistiche.

La crisi dirigenziale viene gestita politicamente dal primo cittadino di allora, il sindaco Michelangelo Trimarchi, che si adopera alla costituzione di un direttivo straordinario. Al vertice si pone l’avvocato Goffredo Muglia seguito dall'avvocato Aurelio Mazza, dall'ingegnere Lillo D’Andrea, dal capitano Domenico Fusco, dal prof. Domenico La Corte, dal dott. Antonino Saitta e, unico rappresentante dei soci, dal sig. Giovanni Pistorino.

Questa dirigenza trova subito accordo e compattezza e si pone criteri nuovi di amministrazione e gestione delle risorse.

domenica 4 marzo 2012

Santo Messina: la battaglia di Capo Spada

Alle 9.00 del 19 Luglio 1940, a seguito di una violenta battaglia navale contro una formazione britannica, il regio incrociatore Bartolomeo Colleoni si inabissava a circa 6 miglia da Capo Spada. Tra i superstiti di quel tragico combattimento c'era anche il miloto Santo Messina di cui cercheremo di ricordarne le gesta.

Santo Messina
Terzo di sei fratelli, Santo Messina nacque a Mili San Marco il 6 gennaio 1918. Trascorsi gli anni giovanile circondato dal calore dei suoi cari e nell'abbraccio del nostro paese, non trovando lavoro, decise a soli 17 anni di arruolarsi in Marina. Dopo il periodo di addestramento a Maridepocar Taranto, oggi Maricentro, fu imbarcato sul regio incrociatore Bartolomeo Colleoni con cui condividerà ben cinque anni delle propria vita, fino al giorno del tragico affondamento.

L'incrociatore leggero Bartolomeo Colleoni, battezzato così in onore del capitano di ventura del XIV secolo, apparteneva insieme ad altre tre navi, alla cosìddetta classe condottieri. Si trattava di un nuovo tipo di incrociatori, pesantemente armati, ma dotati di scarsa protezione, al fine di aumentarne la velocità e potere così fronteggiare le nuove navi francesi, ipotetiche future nemiche, che difatto non incontrarono mai. La protezione subacquea era inesistente per cui le quattro unità furono tutte affondate da siluri che esplosero sotto la linea di galleggiamento.