domenica 30 ottobre 2011

Il Signor Lasciato: storia di un furto sacrilego

Il Signor Lasciato è un piccolo luogo di preghiera, situato a circa metà strada tra i villaggi di Mili San Marco e Mili San Pietro, che deve il suo particolare nome, nonché la sua costruzione, ad un episodio successo nei primi del '900.

Signor Lasciato, Mili San Marco
Nella notte del 21 Giugno del 1908 alcuni ladri s'intrufolarono nella chiesa non parrocchiale di Mili San Pietro impadronendosi di diversi oggetti preziosi, tra cui la patena, l'ostensorio, il calice e altri oggetti liturgici di valore. I ladri agirono indisturbati e alla fine, noncuranti di profanare anche il tabernacolo, presero la pisside con le particole consacrate al suo interno.

Prima di continuare, però, con il nostro racconto è importante fare un paio di premesse. La chiesa dedicata ai Santi Pietro e Paolo al tempo dei fatti non era la struttura che tutti noi conosciamo, anche se collocata nella medesima posizione. C'era ancora il vecchio edificio del '700 che venne interamente demolito soltanto nel 1937 dopo essere divenuto troppo fatiscente e pericoloso per via dei terremoti e delle inondazioni a cui era stato sottoposto. Fu per l'interessamento dell'allora arcivescovo metropolita di Messina, Mons. Angelo Paino, se si potè procedere alla costruzione della nuova chiesa che venne poi consegnata ai fedeli solo dopo l'inaugurazione del 1954. Inoltre la comunità di Mili San Pietro era ancora sotto la giurisdizione dei monaci dell'abbazia di Santa Maria e soltanto nel 1921 la chiesa venne dichiarata parrocchia.

domenica 23 ottobre 2011

Le chiese di Mili San Marco: il mistero della croce

Nel paese di Mili San Marco oltre al bellissimo edificio parrocchiale dedicato all'evangelista si trovavano dislocate, tra le varie contrade del villaggio, ben altre quattro chiese, a sottolineare la profonda fede e la grande religiosità che si respirava nel piccolo borgo della città dello stretto.

Chiesa di San Marco Evangelista
La prima chiesa, che è anche la struttura più antica dell'intero villaggio, è la chiesa settecentesca di San Domenico, ed è anche l'unica delle quattro che è rimasta sostanzialmente intatta fino ai nostri giorni.

Costruita originariamente dalla famiglia nobiliare degli Stagno d'Alcontres è stata negli anni di proprietà della famiglia Romeo che di recente l'ha ceduta alla diocesi di Messina. Dal 1955 al 1958, periodo in cui la Matrice è rimasta chiusa per dei lavori di restauro, la chiesa di San Domenico è stato il luogo di culto di riferimento per la nostra parrocchia; al suo interno si sono svolte tutte le funzioni religiose ricadenti nel suddetto periodo, compresa la celebrazione di tridui, novene, prime comunioni e matrimoni.

domenica 16 ottobre 2011

Paolo Cucinotta: da Mili al palcoscenico del mondo

Il 27 Maggio 1940 nasceva a Mili San Marco il chitarrista Paolo Cucinotta il cui destino lo porterà a suonare con importanti band internazionali e ricevere i più sinceri complimenti dal grande maestro di chitarra classica Andrés Segovia.

Paolo Cucinotta
La musica è entrata a far parte della vita di Paolo Cucinotta fin dalla più tenera età, quando inizia a studiarla da autodidatta. Le sue prime esperienze lo vedono suonare per la formazione bandistica locale, come trombonista, e ad esibirsi con alcune band amatoriali di musica leggera dei villaggi limitrofi.

Nei primi anni '60 si trasferisce a Milano dove incontra il maestro Abner Rossi, rinomato chitarrista nonché autore di vari metodi per chitarra a plettro e classica, con cui studia per un breve periodo. Successivamente inizia a suonare con varie orchestre italiane e straniere e questa esperienza lo porta ad esibirsi in diversi paesi europei, tra cui Germania, Svezia, Olanda e Belgio, e addirittura nella Repubblica Democratica del Congo, a Léopoldville (oggi Kinshasa), grazie a un contratto con la Sabena NV, la compagnia aerea di bandiera del Belgio attiva fino al 2001. Nello stato dell'Africa centro-occidentale, denominato in passato anche con il nome di Congo Belga, si trattiene per quasi due anni e diviene spettatore involontario delle battaglie indipendentiste di Patrice Lumumba e del suo Movimento Nazionale Congolese (MNC).

domenica 9 ottobre 2011

Le dodici piaghe di Mili San Marco

Negli ultimi anni Mili San Marco è stato colpito da una serie di cataclismi che hanno provato notevolmente la popolazione e solo per una casistica fortunata questi eventi non hanno provocato morti tra gli abitanti del paese. Mi riferisco alle alluvioni del 1° Ottobre 2009, del 10 Marzo 2010 e del 1° Marzo 2011.

Vista immaginaria di Mili San Marco
Ma neanche i nostri antenati hanno avuto la vita facile. Da quando esiste l'abitato di Mili San Marco questi è stato soggetto, più o meno ciclicamente, a carestie e calamità naturali che hanno avuto gravi ripercusioni sulle genti, le abitazioni e, più in generale, sull'economia del territorio.

Come già detto altrove su questo blog, il paese di Mili San Marco, risale al basso medioevo, presumibilmente al 1300, e nasce come secondo nucleo agricolo sui terreni dei monaci dell'abbazia basiliana di Santa Maria nel vicino Mili San Pietro. Fino alla seconda metà del XIX secolo, il villaggio ha basato tutta la propria economia sull'allevamento di buoi, maiali, capre e pecore e sulle attività agricole, in particolare produzione di vino, olio, agrumi e bachicoltura; i bozzoli prodotti dai bachi da seta, peraltro, era lavorati sul posto e si producevano vari tipi di filato.

Nel 1595 l'isola di Vulcano cominciò ad eruttare lava e cenere che, trasportata dal vento, macchiò le piante di gelso ed uccise i bachi da seta, determinando in tutto il messinese, ma specialmente nei casali di Mili San Marco e Mili San Pietro, un periodo di crisi che mise in ginocchio la ricca e fiorente economia del circondario.

domenica 2 ottobre 2011

Sante Calogero: indimenticabile attore milese

Il 17 Luglio 1928 nasceva nel paese di Mili San Marco l'attore Sante Calogero, raffinato interprete teatrale e doppiatore italiano, che la vita porterà a lavorare con il grande Giorgio Strehler ed altri importanti registi del palcoscenico.

Sante Calogero con la moglie Maria Moretti
La gente del paese racconta che fin da ragazzo manifestava una particolare predisposizione per l'arte teatrale e spesso lo sentivano recitare, da solo e ad alta voce, in fantasiosi dibattiti tra personaggi frutto della sua immaginazione.

Nel 1950, poco più che ventenne, si trasferisce a Milano dove frequenta l'accademia di arte drammatica e affina maggiormente la sua predisposizione naturale. Qualche anno dopo, nel 1952, vince una borsa di studio e con essa arriveranno anche popolarità e le prime scritturazioni importanti.

Nel 1956 sposa il soprano lirico Maria Moretti che resterà accanto all'attore tutta la vita e dalla cui unione nascerà Giovanni, unico figlio della coppia.

Nel 1959 partecipa, dal Teatro Angelicum di Milano, alla messa in onda della trasmissione televisiva Le avventure di Pinocchio, programmata nell'ambito della tv dei ragazzi sul Programma Nazionale (Rai 1). Al teatro milanese resterà legato in modo particolare e di li a poco lancerà, con Roberto Brivio, Peppino Mazzullo e Laura Efrikian, il Teatro per Ragazzi dell'Angelicum che seguirà per ben 25 anni.