domenica 13 gennaio 2013

Mili San Marco in FM: storia della radio di paese

Nello stesso anno in cui a Milano veniva fondata Radio Deejay (1982), nel paese di Mili San Marco nasceva un'emittente radiofonica privata frutto della passione e della caparbietà di un gruppo di intrepidi ragazzi: Radio Antenna San Marco.

Radio Antenna San Marco, 1982-1986
In questa immagine sono raffigurate alcune delle persone che hanno prestato le proprie braccia e il proprio tempo alla radio ma, in realtà, i protagonisti di questa avventura sono molti di più e nel prosieguo di questo articolo cercherò di citarli tutti (ci spero). Ma partiamo dall'inizio.

Siamo nel 1977: Biagio La Fauci e Piero De Pasquale sono due bambini con una forte passione per gli apparecchi radio. Sono così innamorati delle varie trasmissioni radiofoniche del tempo che il loro gioco preferito consiste proprio nel «fare radio». Dalla loro fantasia nasce Radio Cunigghiaru che qualche giorno dopo trasformeranno nella più altisonante Radio Interferenza Galattica. Tutto ancora era solo un gioco, e nessuno di loro aveva ne i mezzi economici ne la conoscenza per irradiare un vero segnale radio, ciononostante, Biagio e Piero cercavano di dare un «corpo» alla loro fantasia.

Nel giardino della casa di Biagio c'era una stanza, un ex «cunigghiaro» appunto, che i due ragazzi potevano sfruttare quando e come volevano. Il primo passo consistette nel far somigliare Radio Interferenza Galattica quanto più possibile ad un vero studio radio. I due partirono dalla fine e si dedicarono alla costruzione di una insegna sfruttando il fatto che il nonno di Biagio era un falegname e che aveva parecchio legname a disposizione. Biagio e Piero presero un pezzo di legno compensato, tre metri per due, una quantità industriale di pittura, «offerta» sempre dal nonno di Biagio, e crearono una bellissima insegna da collocare all'esterno del locale. Com'è facile intuire, il nonno di Biagio non fu per nulla contento quando scoprì il tutto. Ad ogni modo, realizzata l'insegna serviva uno spotlight per illuminarla. Lo crearono infilando una lampada normale, da un centinaio di watt, in un tubo per lo scarico dell'acqua bianco, da 10 cm, in modo che il cono di luce prodotto illuminasse solo l'insegna. L'effetto fu stupendo!

Un aneddoto: alla prima prova di questo spotlight casalingo i risultati non furono dei migliori. Il tempo di raggiungere la Fontana dell'Amore per vedere il risultato che la luce era già calata, quasi fino a spegnersi completamente, mentre una scia di fumo risultava ben visibile. In pratica si era sciolto il tubo e alla fine esplose anche la lampada causando un piccolo blackout a casa di Biagio.

La Fauci e De Pasquale a Radio Antenna San Marco
Arriviamo al 1980: è tempo di scuole superiori per Biagio ed è proprio qui che inizia ad imparare le prime e semplici basi dell'elettrotecnica. Con l'aiuto di un insegnante di Montaggio Elettronico e degli assistenti di laboratorio, monta il suo primo micro trasmettitore FM. Un giocattolo in pratica, ma funzionava a dovere. Con le dovute modifiche e una piccola antenna autocostruita, dalla sua abitazione riusciva a coprire abbastanza bene tutto il paese di Mili. L'unico problema era la stabilità in frequenza che durante le ore di trasmissione slittava di alcune centinaia di kilohertz. Ma diciamo che a quei tempi non era un vero problema perché le radio avevano la sintonia meccanica pertanto, appena si cominciava a sentire male, si spostava istintivamente l'antenna, si ruotava il pomellino della sintonia e tutto tornava alla normalità.

Pian piano vennero coinvolti altri soggetti: Pippo Cucinotta, Pippo Pandolfino, Salvo D'Arrigo e Giuseppe Mangano (Peppello) appassionato di Gianni Togni. Fu proprio Pippo Cucinotta a condurre il primo vero programma della radio. Aveva parecchi ascoltatori in tutto il paese grazie alla pubblicità che lo stesso si era fatta, ogni mattina, sull'autobus che lo portava a scuola. Il programma andò in onda per un certo numero di domeniche. Trasmetteva un programma di musica varia con dedica, quelle stesse dediche che Pippo raccoglieva durante la settimana in giro per il paese e sul «9 sbarrato». I dischi e le audiocassette erano di sua proprietà ed ogni volta arriva in radio armato di borse e zaino pieni zeppi.

Tra i primi conduttori radiofonici non possiamo non ricordare Pippo Pandolfino e il suo involontario tormentone, "bella, molto bella questa canzone".

La radio al tempo trasmetteva ancora abusivamente su frequenze che non le erano state assegnate. Per far fronte alle spese, che iniziavano ad essere cospicue, oltre all'autofinanziamento, un altro mezzo di sostentamento consisteva nel fare la colletta, porta a porta, per il villaggio. Con l'aiuto di un compaesano, Nino Sanfilippo, si costituì finalmente una associazione senza scopo di lucro denominata Radio Antenna San Marco e, dopo formale richiesta, arrivò pure il momento dell'assegnazione di una frequenza libera da parte della Polizia Postale.

Posizione degli studi radio nel territorio di Mili
La vecchia sede, intanto, non andava più bene per cui si decise di trasferire tutto nella «Casa degli Spiriti», storica sede della radio, in Via Rota a Mili San Marco. Era Piero che le aveva dato quel nome. La chiamò così perché essendo fuori dal paese, in campagna, la notte suscitava una sensazione di paura. A questo si aggiungeva il fatto che spesso la luce pubblica era spenta, per cui ci si trovava, praticamente, al buio a chiudere la porta con accendini e lampade di fortuna. Inoltre, quando si usciva dalla radio bisognava spegnere la luce dalla regia che si trovava in una camera più interna, e questo costringeva l'ultimo che andava via a percorre la stanza antecedente nella totale oscurità. Il costo di affitto che veniva pagato era davvero basso, solo 35.000 £ (circa 18 €).

L'ingresso nell'entourage della radio avveniva per fasi; c'erano i soci fondatori e i normali sostenitori. Ognuno contribuiva economicamente come poteva alle spese vive dell'emittente radiofonica che, lo ricordo ancora, era autofinanziata. I soci più importanti, oltre ai due padri fondatori (La Fauci-De Pasquale), sono stati i fratelli Manuele e Sandro Bellingheri, Erminio e Pippo Cucinotta, Matteo Cannata, Paolo Calatozzo; e poi Salvo Restuccia, Salvatore Prisa, Nuccio Aquilia e Matteo Muscolino.

Gran parte delle apparecchiature di supporto all'attività radiofonica, trasmettitori, equalizzatori e quant'altro, sono state costruite dallo stesso Biagio. I kit venivano ordinati telefonicamente da Nuova Elettronica, una rivista famosa ancora oggi, che poi spediva il tutto per posta e in comode scatole di montaggio.

Nuova Elettronica, n.80, 1982Nuova Elettronica, n.81, 1982
Decisi far giungere il segnale di Radio Antenna San Marco anche in città inizia un periodo di sopralluoghi nel nostro territorio per capire dove collocare alcuni ripetitori; Mili infatti è in una zona d'ombra radio per la gamma FM rispetto alla città di Messina per cui, se si voleva ottenere l'obiettivo prefissato, era necessario l'installazione obbligatoria di alcuni ripetitori.

Il primo venne montanto al Torrente Guidara dove, al tempo, c'era un chiosco estivo, aperto al pubblico, gestito dal papà di Pippo Cucinotta. Biagio e Piero vi trasportano, a piedi, da Mili, un palo d'antenna lungo ben sei metri che installarono sul posto. Un secondo ripetitore fu operativo, per circa sei mesi, a Mili Marina nella proprietà di Francesco Garufi, e un altro fu attivo, per un periodo di tempo, a casa di Stefano Pistorio, nel paese di Tremestieri.

La verifica della copertura del segnale veniva fatta andando il giro per le strade dei nostri villaggi con una storica Fiat 600, del papà di Piero, e una piccola radio portatile a batterie visto che quella montata sulla vettura era solo AM.

Il vicinato attiguo alla sede della radio aveva spesso da ridire su quest'attività radiofonica. Fra il vedere Biagio arrampicarsi su di un antenna alta 15 metri per gli interventi di manutenzione o i disturbi causati dai trasmettitori che facilmente si staravano, essendo autocostruiti e di media qualità, molti sono stati coloro che hanno reclamato. Alla fine il tutto si concludeva con le solite scuse e la promessa che il problema non si sarebbe più ripresentato.

Disturbi causati dai trasmettitori
Il palinsesto della radio e i relativi conduttori sono stati abbastanza variegati. Le trasmissioni iniziavano alle 7.00 del mattino con un programma di musica di vario genere di Salvo Restuccia. Non avendo le apparecchiature per trasmettere in automatico, bobbinometri o registratori a bobina, questo era l'unico modo per garantire l'inizio delle trasmissione ogni giorno (una persona fisica in regia). A Salvo anche il grande merito di aver trasmesso le dirette degli incontri sportivi dal torrente di Mili, utilizzando il suo baracchino.

C'era poi Nino De Domenico che trasmetteva musica dance, Ketty Romano che conduceva un programma di musica italiana, Pippo D'Amico e Antonio Causarano con un programma di heavy metal, Tina Pilato con un programma di musica di vario tipo, Sara Messina (tram) e Tonina Prisa che conducevano, in coppia, degli speciali su Claudio Baglioni e sui Pooh.

Quasi tutti i dischi utilizzati in radio venivano comprati di fronte il Teatro in Fiera dove c'era un centro riparazioni di flipper, jukebox e videogiochi da bar; erano proprio loro che rifornivano tutti i jukebox di Messina e provincia con le ultime novità discografiche. Stiamo parlando di 45 giri speciali, perché queste versioni avevano su ambedue i lati un successo del momento che non erano dello stesso autore. Questo perchè selezionando la combinazione di lettera e numero sul jukebox si doveva sempre poter ascoltare un brano conosciuto o di successo. Il pacchetto, rigorosamente chiuso, conteneva sette dischi, perciò quattordici brani di autori diversi, e rappresentava un buon risparmio.

Col tempo, la radio si trasformò in un centro di aggregazione stile bar anni '70; in pratica, un piccolo frigo, bibite, macchinetta del caffè, tavolini e carte. Le serate per molti ragazzi trascorrevano così, in semplicità, e sono molte le giovani coppie che si sono formate proprio grazie ai contatti avuti in questo contesto.

La radio è stata attiva dal 1982 al 1986: prima che il progetto «radio di Mili» svanisse per sempre, c'è stata la fusione con una radio di Larderia, Radio Studio Centro, e il cambio di denominazione in favore di Radio Vega. Questa unione è durata poco, a causa incomprensioni e litigi, e si è tornati presto al vecchio nome.

I ragazzi intanto partivano per il servizio militare e le collaborazioni, giorno dopo giorno, iniziavano a scemare. Partiti Biagio e Piero nessuno poté più seguire la radio adeguatamente e da quel momento preciso Radio Antenna San Marco si conquistò per sempre un posto nel grande libro dei ricordi del nostro paese.

RINGRAZIAMENTI: ringrazio Biagio La Fauci e Piero De Pasquale per avermi fornito una dettagliata e preziosa ricostruzione dei fatti di quegli anni nonché la foto utilizzata nel presente articolo. Un ulteriore ringraziamento ad Erminio Cucinotta per il suo contributo.

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