domenica 16 ottobre 2011

Paolo Cucinotta: da Mili al palcoscenico del mondo

Il 27 Maggio 1940 nasceva a Mili San Marco il chitarrista Paolo Cucinotta il cui destino lo porterà a suonare con importanti band internazionali e ricevere i più sinceri complimenti dal grande maestro di chitarra classica Andrés Segovia.

Paolo Cucinotta
La musica è entrata a far parte della vita di Paolo Cucinotta fin dalla più tenera età, quando inizia a studiarla da autodidatta. Le sue prime esperienze lo vedono suonare per la formazione bandistica locale, come trombonista, e ad esibirsi con alcune band amatoriali di musica leggera dei villaggi limitrofi.

Nei primi anni '60 si trasferisce a Milano dove incontra il maestro Abner Rossi, rinomato chitarrista nonché autore di vari metodi per chitarra a plettro e classica, con cui studia per un breve periodo. Successivamente inizia a suonare con varie orchestre italiane e straniere e questa esperienza lo porta ad esibirsi in diversi paesi europei, tra cui Germania, Svezia, Olanda e Belgio, e addirittura nella Repubblica Democratica del Congo, a Léopoldville (oggi Kinshasa), grazie a un contratto con la Sabena NV, la compagnia aerea di bandiera del Belgio attiva fino al 2001. Nello stato dell'Africa centro-occidentale, denominato in passato anche con il nome di Congo Belga, si trattiene per quasi due anni e diviene spettatore involontario delle battaglie indipendentiste di Patrice Lumumba e del suo Movimento Nazionale Congolese (MNC).

Paolo Cucinotta e la sua Karmann-Ghia
Con i primi risparmi acquista una costosa Karmann-Ghia della Volkswagen con cui raggiungerà il paese di Mili San Marco percorrendo gli oltre 2200 km che lo separavano da Münster in Germania; torna per ricongiungersi con i suoi familiari e per godere di un periodo di meritato riposo. I ragazzi di allora descrivono questa macchina come qualcosa di meraviglioso, e c'è da crederci a giudicare da quello che circolava sulle strade italiane nel corso del decennio sessantista.

Paolo Cucinotta, la Karmann-Ghia e Nino Messina, per tutti Ninu 'u trammi, sono i protagonisti di una divertente avventura che racconterò quanto prima.

Finite le esperienze lavorative all'estero, Paolo ritorna in Italia dove si esibirà per diversi anni con Gegè Di Giacomo e Riccardo Rauchi, storici componenti della band di Renato Carosone, pienamente attivi sulla scena musicale anche dopo il ritiro dell'artista napoletano avvenuto nel Settembre del '60. Il batterista e cantante Gegè Di Giacomo, ricordiamolo, è stato l'alter ego di Carosone e la sua figura occhialuta, così come il suo grido di battaglia Canta Napoli, divennero molto popolari in Italia tra il 1950 e il 1960.

Paolo Cucinotta con Gegè di Giacomo e Riccardo Rauchi
Finita questa esperienza, lo spirito di avventura e il desiderio di conoscere il mondo porteranno Paolo Cucinotta ad imbarcarsi sulla Eugenio Costa, la più grande nave passeggeri realizzata in Italia fino ad allora. Sul grande e lussuoso transatlantico avrà il privilegio di esibirsi per personaggi illustri e importanti, tra cui Andrés Segovia, il famoso maestro spagnolo di chitarra classica, generalmente considerato come il più importante sviluppatore della tecnica e dello studio della chitarra classica di sempre. Dal maestro Segovia, idolo indiscusso di Paolo sin da bambino, riceverà numerose attestazioni di stima ed elogi al suo modo unico e personale di suonare la chitarra.

La nave Eugenio Costa
Tra i tanti ospiti famosi che hanno viaggiato sulla Eugenio Costa, deliziati dalla musica di Paolo, vanno ricordati Gianni Agnelli, Nino Manfredi, Barbara Bouquet, Silvana Pampanini, Giuseppe Saragat, Giulio Andreotti, Domenico Modugno, Charles Aznavour e, piccolo aneddoto, la californiana Jeraldine Saunders che proprio a bordo del mitico transatlantico scrisse la sceneggiatura delle prime puntate della serie Love Boat.

La foto che segue è una splendida testimonianza delle serate mondane che si tenevano sull'Eugenio Costa in quegli anni e ritrae Paolo Cucinotta e la sua band alle spalle di Ugo Tognazzi, Vittorio Gassmann e Adolfo Celi.

Paolo Cucinotta con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Adolfo Celi
Trascorsi gli anni da crocierista è la volta del Brasile dove Paolo si trasferisce e dove vive per molti anni coltivando il suo amore per la musica brasiliana. Nella città di San Paolo si appassiona anche alla gemmologia, la scienza che studia le pietre preziose, maturando conoscenze di chimica, fisica, mineralogia e ottica.

Durante la lunga permanenza in Brasile sposa Regina Braga († 2012) che gli resterà accanto fino alla fine e dalla cui unione nascerà la figlia Marcella.

Torna definitivamente in patria il 27 Marzo 1998. Da allora ha suonato nei più importanti alberghi di Taormina esibendosi per facoltosi uomini d'affari, personaggi dello spettacolo e comuni vacanzieri in visita del noto centro turistico.

Paolo Cucinotta muore il 18 Maggio 2011 nella sua casa di Messina qualche giorno prima del compimento del suo settantunesimo compleanno.

6 commenti :

  1. Questa pubblicazione mi ha commosso tanto, perchè con la mente mi ha portato indietro nel tempo a ricordare i momenti belli e spensierati, anche se per brevi periodi a causa del suo lovoro che lo portava a stare lontano dalla famiglia, che ho trascorso con mio fratello Paolo. Grazie Marco.

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  2. Grazie Marco! Hai fatto un bellissimo articolo, grazie per l'impegno e l'affetto che ci hai messo. Un abbraccio

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  3. Un grande maestro ed una grande persona, devo a lui la mia passione per questo strumento meraviglioso che è la chitarra.

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  4. Ho trascorso la mia adolescenza al suo fianco; grande amico, maestro di musica e di vita; mi ha trasmesso il gusto per la buona musica e l'amore per la chitarra, lo strumento più bello del mondo. Grazie Paolo.

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  5. sono Vicky Mineri (pianista, il primo a sinistra nella foto del gruppo con Riccardo) e per caso oggi ho scoperto questa pubblicazione ed ho provato tanta emozione. Paolo è stato uno dei pochi Musicisti molto professionale, molto bravo anche col Trombone, persona molto seria. educata e modesta. Paolo è rimasto con noi tre anni e oltre che una grande sensibilità e profonda musicalità, è stato un grande amico che porterò per sempre nel mio cuore.

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  6. Ho avuto il privilegio di conoscerlo e cantare accompagnato dalla sua magica chitarra in brani come the Shadow of your smile e Here's that a rainy day e molti altri ancora . Una volta , forse anche tante altre mi disse . nessuno in Italia canta queste canzoni cosi' , hai sprecato la vita facendo un altro lavoro , non era il tuo , tu dovevi stare su un palcoscenico '' ! Ricordo di averlo visto due giorni prima della sua morte con un viso tremendamente emaciato dalla sofferenza causata da gravi problemi famigliari . Già in precedenza una sera che lo invitai a casa mia con parenti amici , dopo aver cantato con lui parecchi brani degli ''Standards '' Americani si accasciò sulla sedia e insieme all'amico Dante , un medico e amico di entrambi lo portammo di corsa all'Ospedale Piemonte . Dieci minuti di ritardo avrebbero comportato la morte . Polo aveva subito diversi interventi al cuore e talvolta aveva uno sguardo sofferente . Fu anche operato al tunnel carpale , ma sembra che questo non abbia mai pregiudicato il suo grande talento . Mi sono fatto incidere a casa sua un brano che ascolto sempre con commozione , è di Antonio Carlos Jobim : ''Eu sei quei vou te amar '' !

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