Nel lontano 1960 la squadra di calcio del comune di Nizza di Sicilia era la speranza della riviera ionica con una tra le più forti formazioni che abbia mai solcato i campi della seconda divisione. Nella rosa nizzese quattro formidabili stranieri: Ciccino De Domenico, Santino Magale, Gino Motta e Pippo Todaro.
Di Ciuccio, Federico, Crisafulli, Magale, Tavilla, Totaro, Trimarichi, Staff, Volpi In basso: Melita, Pippo Todaro, Gino Motta, Ciccino De Domenico, Volpi |
Gli incontri di quegli anni si svolgevano lungo campi sportivi disseminati di sassi, e talvolta anche in pendenza, ma la spettacolo e il bel gioco non mancavano mai. Ciccino, Santino, Gino e Pippo erano cresciuti e maturati, calcisticamente parlando, nel difficile campo della fiumara di Mili ed erano già richiesti da parecchie squadre cittadine e della provincia messinese.
L'Avv. Di Ciuccio, presidente dell'U. S. Pro Iuventute Nizza, e l'Avv. Rasconà non ebbero dubbi e quando videro giocare i quattro giovani, allora poco più che ventenni, ne riconobbero subito il talento e li arruolarono prontamente in squadra. Tra i giocatori della squadra nizzese e i quattro stranieri venuti da Mili San Marco si creò subito un'intesa perfetta che consentì alla società calcistica di disputare due stagioni memorabili, quella del 1959/60 e quella del 1960/61.
In quella formazione, il compianto Ciccino De Domenico giocava nel ruolo di difensore centrale. Era un leone in campo, nonostante la sua non prestante corporatura, e non aveva paura di contrastare gli attaccanti delle squadre rivali, a volte molto potenti fisicamente, intervenendo su ogni avversario con classe e coraggio. Il suo punto di forza era comunque l'agilità che gli permetteva di fronteggiare quei centravanti più veloci che un difensore lento e di stazza non sarebbe riuscito mai a fermare.
Pippo Todaro, Silipigni, Tavilla, Magale, Elio Totaro In basso: Ciccino De Domenico, Trimarchi, Melita, Crisafulli, Schepis, Totaro |
Nella fascia centrale del campo c'era Gino Motta. Gino giocava nel ruolo di centrocampista centrale basso. Aveva una forte tendenza a creare gioco e a smistare i palloni con ordine. Grandioso nello smarcarsi e nel liberarsi dalla pressione avversaria aveva altresì l'abilità di interdire, contrastare e di far ripartire l’azione a proprio vantaggio. Un vero regista del centrocampo dotato di quella imprevedibilità nella soluzione e nella lettura rapida della giocata.
Nel ruolo dell'ala destra c'era Pippo Todaro, detto il farmacista, ma per noi sempre e solo 'u napulitanu. Pippo giocava in quella fascia di campo da sempre regno dei talenti più belli, dei calciatori più divertenti e godibili. È stato un funambolo delle finte e dei dribbling che fece impazzire un’intera cittadina nonché (forse) la più imprevedibile e fantasiosa ala del torneo di categoria di quegli anni. Pippo riusciva a saltare gli avversari come fossero birilli dando vita ad azioni spettacolari e coreografiche. Un giocoliere col pallone, preciso nei passaggi e con un tiro devastante sia da fermo sia in corsa.
Nella posizione più avanzata, infine, c'era il compianto Santino Magale, detto 'u tabbacchineri, che costituiva il classico uomo gol. Santino era un attaccante spontaneo e genuino, forse non eccelso dal punto di vista tecnico, ma portentoso e sorprendente nello sfondamento. Buon dribblatore, grande assistman e molto generoso: non si limitava ad aspettare la palla nell'area di rigore, ma aiutava la squadra con un pressing continuo sui difensori avversari.
Se il Nizza è stato una grande squadra parte del merito lo si deve a questi quattro campioni, che con grandi sacrifici, hanno dato lustro a questa società calcistica.
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